Come aiutare una persona con problemi di udito

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Come aiutare una persona con problemi di udito

aiutare una persona con problemi di udito

Uomo anziano e donna parlando di problemi di udito

I problemi di udito sono sempre più diffusi, sia a causa del progressivo invecchiamento del Paese, sia a causa delle scorrette pratiche di ascolto che minano fin dall’adolescenza la capacità uditiva. Tuttavia, le persone che scelgono di sottoporsi ad un controllo uditivo o che indossano regolarmente gli apparecchi acustici sono ancora poche, e questo perché si ha ancora vergogna di accettare con se stessi e con gli altri la propria ipoacusia.

Vostro nonno, il vostro collega, il vostro compagno di tennis potrebbe avere un problema di udito e non volerlo ammettere, con il rischio di peggiorare sempre di più la sua condizione. In questo articolo troverete alcuni consigli per aiutare una persona con problemi di udito, dal riconoscimento dei primi “sintomi” all’auto concreto dato dagli apparecchi acustici.

Attenzione ai campanelli d’allarme

Il primo passo per aiutare una persona con problemi di udito è fare in modo che lei stessa si renda conto del problema: molto spesso infatti sentire poco bene, chiedere sempre di ripetere le parole o ascoltare la tv ad un volume troppo alto viene considerato normale. In altri casi invece, sopperendo al calo uditivo con la lettura del labiale, la persona con tenenze ipoacusiche non immagina l’entità del suo calo uditivo.

Sarà compito di un esterno, un amico o una persona cara, fargli notare con gentilezza e tatto questi piccoli campanelli d’allarme del calo uditivo. Ecco i principali:

  • chiedere spesso di ripetere le parole durante una conversazione
  • alzare troppo il volume della tv
  • non sentire suoni acuti come quello della sveglia o del telefono

Accettazione

Il secondo passo per aiutare una persona con problemi di udito è lavorare sull’accettazione del problema, che si rivela sempre la parte più difficile. È ancora diffusa infatti la credenza che calo uditivo e vecchiaia siano sinonimi, e per questo c’è molto spesso un rifiuto nell’accettare il problema. Il vostro compito è far capire ai vostri cari che non è affatto così, e che il calo uditivo riguarda molte più persone di quello che si pensa.

Inoltre, così come per l’affievolimento della vista esistono gli occhiali, anche per l’affievolimento dell’udito esistono gli apparecchi acustici, dispositivi che non curano l’ipoacusia ma che aiutano a sentire meglio. In questa fase, è importante fargli capire che gli apparecchi acustici a cui in genere si pensa, grandi e vistosi, sono ormai un ricordo lontano. Basta cercare qualche immagine su internet e mostrargliela sullo smartphone o sul tablet per far vedere subito la differenza! Se il timore del vostro amico o del vostro familiare è che qualcuno possa scoprire la sua ipoacusia a causa degli apparecchi acustici, è quasi del tutto infondato: i nuovi modelli sono piccolissimi, discreti e molto leggeri da indossare.

Controllo

L’ultimo passo, forse il più difficile, è quello di recarsi effettivamente nel centro acustico per fare un controllo approfondito ed, eventualmente, iniziare una prova gratuita degli apparecchi acustici. Potete però offrirvi non solo di accompagnarlo, ma anche di fare un controllo dell’udito insieme a lui. Una volta passati i 50 anni infatti sarebbe preferibile sottoporsi ad un controllo uditivo annuale.

Il test dell’udito presso un centro acustico specializzato dura poco più di mezz’ora e non è necessario alcun tipo di preparazione: è rapido, indolore e soprattutto gratuito. Prenotatelo subito in uno dei Centri Acustici Buti: il dottore degli apparecchi acustici si prenderà cura dell’udito delle persone a cui volete bene.

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